Alla fine l'Argentina ce l'ha fatta. Salvata dal più grande piccolo del mondo: Leo Messi. Malgrado non mi facciano simpatia i colori stagionali che indossa, si deve ammettere che se decide di entrare e far sua la partita... sono guai per tutti. La Pulga segna all'Ecuador forse una delle sue triplette più importanti, perché non è solo una semplice qualificazione: è una liberazione, soprattutto perché arriva diretta quando nessuno ormai ci sperava più.
Qualificazione diretta che arriva anche per i risultati degli altri campi e precisamente da due: San Paolo e Asunçion (Paraguay). Nel primo dei due luoghi il Brasile affossa un dimenticabilissimo Cile - ancora campione sudamericano in carica - 3:0, mentre nel secondo i padroni di casa dimenticano di star giocando per il Mondiale e perdono 0:1 contro il Venezuela ultimo. Per Cile e Paraguay, che si presentavano all'ultima giornata con i punti se mantenuti necessari alla qualificazione, è niente meno che un suicidio sportivo. Soprattutto se si pensa alla Roja e allo spreco perpetrato della sua Golden Generation nell'ultimo mese di settembre.
Biglietti in prenotazione quindi per (in ordine) Brasile, Uruguay, Argentina, Colombia. Agli spareggi interzona l'Australia aspetterà il Perù, che pareggia 1:1 con la Colombia e si "salva" come quinta.
