martedì 29 gennaio 2013

L'Aquila vola in finale, ma la Zebra può recriminare

A poche decine di minuti dalla fine del ritorno della semifinale che ha decretato la prima finalista della Coppa Italia 12/13 una cosa sola mi viene da dire: minchia! (cit.)
E' stata una bella partita...anche se solo negli ultimi 10 minuti - 7 di recupero compresi,eh - dove è praticamente successo di tutto e di più.
Una cosa sola voglio dire: mi duole ammetterlo, ma Banti oggi ha fatto molti errori, non assegnando rigori netti alla Giuventus (non mi fa mai piacere, ma almeno uno lo poteva concedere). Così facendo, suo malgrado aumenterà le fiamme della rabbia juventina contro la classe arbitrale (che a sentirlo uno neanche ci crede, però oh la ruota gggira..), puntando - a torto o a ragione - sul fatto che Banti avrebbe potuto voler "vendicare" ciò che è successo in settimana dopo Juventus-Genoa.
E ti voglio se si viene a sapere che Banti c'ha parenti di terzo grado, da parte di moglie, che hanno una casa a Castellamare di Stabia...

Il Fantasma Olandesino


Quanto riportato è un vecchio "elaborato" scritto dal sottoscritto (quindi sottoscrittoscritto?) quando ancora pensavo Snejder potesse rimanere all'Inter. E siccome pensavo la stessa cosa di Coutinho, inizio a pensare di pensare un pò troppo....




Quando ti ritrovi in una radura o in un bosco e vedi una casa, antica, diroccata, con la natura che se la sta quasi per inglobare, a te un dubbio viene: non sarà mica infestata? Così è facile capirlo. A volte però le apparenze possono ingannare.

Landa di Appiano Gentile, Contea della Pinetina. E’ qui che sorge il Maniero Inter, da dove in anni passati si è dominato su tutta Europa. Il Maniero e tutte le terre attorno sono rigogliose e risplendono di antichi fasti che ancora non vogliono ritornare, anche se tutti gli abitanti del feudo sono convinti che manca poco. Da qualche anno si è insediato un nuovo comandante: alto, di bell’aspetto, di discendenza Flavia, Andrea Stramaccioni, detto “Er Strama”, è riuscito in poco tempo a convincere i suoi – seppur pochi – detrattori, che lo consideravano inesperto perché non apparteneva a chissà che alto lignaggio. Affiancato da alcuni dei combattenti più anziani della Casata, come il Capitano Bionico, Esteban l’Onnipresente, Il Muro, e da alcune nuove leve come Il Giaguaro Colombiano e Samurai-Jet, “Er Strama” ha risollevato le sorti del casato in quest’ultimo anno e mezzo.
In tutte le grandi Casate, in tutte le grandi corti, c’è il Campione, quello con la C maiuscola; il combattente infallibile che viene chiamato anche per combattere in nome della propria Casata. Il Campione della Pinetina veniva dall’Olanda ed era infallibile nel combattimento a due piedi: era il “Papavero Scarlatto”. Durante la Campagna di Ranieri, predecessore di Andrea Er Strama, il Papavero Scarlatto venne gravemente ferito, nell’orgoglio. Queste ferite non guarirono mai e, con disperazione di tutto quel mondo che aveva ormai imparato ad amarlo da amico e rispettarlo da nemico, lo portarono al decesso sportivo. La sua anima però ha continuato a vagare per il Maniero Inter, disturbandone la quiete con ululati in olandese, rumore di catene, tiri a giro sul secondo palo. Il comandante tecnico Stramaccioni e Re Moratti II, proprietario effettivo di tutto il feudo (e se gli girano, pure di casa vostra) riuscirono grazie all’aiuto di Mago Branca ad evocare tangibilmente lo spirito del defunto Papavero Scarlatto. Gli diedero l’opportunità di tornare in vita, a patto che spalmasse il suo oneroso ingaggio negli anni così rinnovati. Il campione rifiutò, e rifiutò ancora, e ancora. Rimase così a vagare nel maniero, cosa che fa tuttora, con il nuovo nome che gli è stato affibbiato per non aver voluto ancora spalmare: tremate al cospetto del Fantasma Olandesino.

Tutte le famiglie hanno momenti di crisi tra membri al loro interno; forse essere una “famiglia” è anche questo. Inutile dire che i tifosi e credo anche gli stessi interessati sperano che la faccenda si risolva il più presto possibile, in modo che il Fantasma Olandesino risorga e torni a mietere vittime sul campo (a trenta a trenta, che come numero sul campo va di moda) col nome di Papavero Cremisi.


Come invece penso ormai saprete, il Fantasma Olandesino decide di emigrare, anima in spalla, nel più caldo, accogliente e ricco Oriente. Che tu possa, per te stesso, tornare ad essere il Papavero Cremisi. Ma guai a te se incrocerai i piedi con noi.

lunedì 28 gennaio 2013

Elefanti e Tori

In un lunedì in cui vado di fretta perchè devo studiare per l'esame di domani, faccio qualche commento flash sulle partite di Catania e Inter di ieri. E sulla "mia", poi vi spiego.


Castr..ato di Fiorentina.

Intanto spero che il titolo non vi abbia smosso lo stomaco, che la donna di casa ha già deciso cosa si mangia a pranzo oggi.
Il Catania ospitava al Massimino la Fiorentina dell'ex Montella, accolto dagli applausi dello stadio, con importanti assenze: Lodi, Bergessio e Almiron erano infatti ai box. La Fiorentina, mancante comunque di un certo Pizarro, passa in vantaggio con Migliaccio - che se gioca contro il Catania, qualunque sia la sua maglia, è un bonus garantito per i fantallenatori. La partita è aperta e bella, con gioco spumeggiante da entrambi le parti. Sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti, nel secondo tempo Gomez trova un Legrottaglie in versione slam dunker che salta più alto di PeperiNeto e pareggia. Tra ammonizioni e l'espulsione di Aquilani, si arriva al primo numero 88: cross di destro del Puffo Barrientos e terzo tempo di Castro che regala la vittoria ai rossazzurri. Bella partita, con un risultato che forse danneggia i Viola e porta a -1 proprio da questi ultimi il Catania; pensare all'Europa non è più utopia.
La "Fossa degli Elefanti" non perdona, neanche quelli a cui vuole bene.


Pamplona sfiorata.

In una fredda notte al Peppino Meazza, Stramaccioni deve ringraziare nonno Javier e nonno Esteban per aver tolto dalla traettoria i tori infuriati che quel vecchio volpone di Ventura aveva prima caricato e poi liberato sul prato verde milanese. Il Torino può davvero rimpiangere di aver perso 2 punti: li avrebbe meritati per gioco, intensità e occasioni. I granata sono organizzati, carichi, veloci; l'Inter è invece statica e cazzoconfusa. Basti pensare a come Guarin e Juan Jesus abbiano regalato il pareggio prima e il vantaggio poi. E dire che era iniziata bene con quella pennellata da playstation di Chivu, poi dovuto uscire per fastidi. Pereira sembrava senza benzina e Cerci se lo mangiava a colazione, pranzo, cena e spuntino-di-mezzanotte: rivedetevi l'azione del secondo gol di Meggiorini e capirete. Di Meggiorini non si può dire che sia un "ennesimo talento scuola Inter bruciato" perchè oggettivamente a Milano avrebbe fatto tappezzeria, con Ventura invece gira che è una meraviglia: solo S(H)an danovic gli nega una tripletta che avrebbe ricordato per eoni. E con lui tutto il Meazza. Tranquilliziamoci su Guarin, perchè un calo fisiologico dopo aver tirato la carretta per mesi ci può stare.
Piccolo appunto: l'entrata di Richy era una prova tecnica di bocciatura per Coutinho (comunque infortunato, comunque indisponibile, comunque incedibile casseruola) o era figlia della situazione? Spero vivamente la seconda. Più Coutinho, meno Paulinho. Alla faccia di Valsoia.


L'angolo del gAg Team.

In sostanza, ad inizio intervento, con "mia partita" intendevo proprio quello che i più malapensanti di voi avranno già intuito: fantacalcio.
In squadra avevo gente come Alvaro Pereira, Guarin e Aquilani: 14,5 in tre. Un macello.
In compenso, nel 4-2-3-1, avevo Barrientos (7+1=8), Diamanti (7) e Castro (7+3+1-0,5= 10,5) dietro Gilardino (7+3= 10). Grazie a loro ho vinto 2-0 contro la terza in classifica.
Inutile dire che la squadra che ha schierato Icardi (21!) ha vinto, giusto?

sabato 26 gennaio 2013

Gennaio: la fiera di riparazione.

Madonna santa, è un sacco che non scrivo qui sul blog! Anche perchè non mi legge nessuno, 'minchia scrivo a fare.

Guardatevi intorno. Come potrete notare dalla neve, dal tempo un pò ostile, dal freddo porcaputtanaladra, dagli studenti alle prese con le interrogazioni salva quadrimestre o - se universitari - con le sessioni d'esame, dalla torta del mio compleanno ancora in frigo e soprattutto dagli uomini di tutte le età in preda al raccogliere frenetico di quante più informazioni possibili..siamo a gennaio.
Gennaio è per tutti gli amanti e lavoranti del mondo pallonaro il mese della sistemazione: da un lato si cerca di sistemare la squadra, dall'altro si cerca di sistemare altrove giocatori in più o giovani promettenti. E' anche il mese più seguito dai fantallenatori, in cerca del colpaccio tra i giocatori nuovi della Lista o tra quelli che hanno cambiato maglia all'interno della stessa. In sostanza, gennaio è il mese del mercato.

Da alcuni però degli ultimi spostamenti, o anche stesso dalle voci degli ultimi giorni, più che un mercato gennaio si sta trasformando sempre più in una fiera, in un mercato rionale; uno di quelli che dici <<Oggi c'è la fiera, andiamo a vedere a quanto stanno le mutande al chilo>>.



> Tanto va il Branca al lardo..
Il buon Marco Brancaleone vuole sempre trovare disperatamente la propria Waterloo. E tra poco potrebbe anche riuscirci.

Dopo aver gestito malissimo la questione-Snejder, risolta alla fine regalando un ex triplettista al Galatasaray in cambio di 7,5 milioni (saliranno a 10 tondi coi bonus), una buona stecca di fumo e il diritto di prelazione su qualche giacimento petrolifero, in questi ultimi giorni di mercato (rionale,ovvio) potrebbe arrivare un'altra dolcissima manovra filo-francese: la cessione di Coutinho. Voci di corridoio vogliono infatti che, pur di arrivare a Paulinho, l'Inter sarebbe disposta a ridare a Pochettino (attuale allenatore del Southempton, ma ex Espanyol) il piacere di allenare il giovane Cou per avere a disposizione la liquidità necessaria a convincere il Corinthians.
Togliersi quindi un campioncino di 20 anni, da 2-3 anni in Italia, per andare a pescare un 24enne - anche se già pilastro della Seleçao - che però si è fatto ancora valere solo tra i connazionali? Qui si rischia un Pirlo 2.0. Essuminchiati.



> ..che ci lascia l'Agnellino
Voci per voci, sembra seria quella che narra dell'interessamento della Giubentus per Nicolas Anelka, 33 - quasi 34 - primavere. Lungi da me andare a dire agli uomini di mercato della "Vecchia Zitella Signora" cosa si debba o non debba fare, ma una cosa la devo dire: avete silurato una bandiera come Alessandro Del Piero perchè ormai "vecchio" per il vostro progetto e ora andate a prendere, anche se forse solo per 6 mesi visti i risvolti con Llorente, un giovane trentaquattrenne? Applausi per la jubentinae coerentia.



> Bancarelle assortite
Per le altre squadre non ci sono voci a cui voglio dar peso - per quanto l'ennesimo episodio della telenovela Milan-Kakà sia ovviamente stato rilasciato alla tv. Ci sono stati movimenti buffi e misteriosi sull'asse Milano-Parma tra scambi e prestiti, portieri che una volta sostituiti dai citofoni (vedi Viviano e Stekelenburg) vorrebbero abbandonare il palazzo e portieri che se ne sono già andati (Sorrentino, al Paliemmo) e gli immancabili innesti assortiti dalla Terronia americana. Anche il mio Catania ha cambiato, ma solo il cuoco per i ritiri: non più il riso di Morimoto (in prestito all'Al Nasr di Zenga e Mascara) ma albanese, con il pilaf di Edgar Cani (svincolatosi dal Polonia Varsavia).



> L'affare alla feria
Le mamme lo sanno: alla fiera ci si va perchè qualche affare lo si trova sempre. E a quanto pare lo sa ancora meglio la mamma di Pradè, uomo mercato della Fiorentina, e lo ha bene insegnato al su bel figliohlo che, zitto zitto e quatto quatto, si è recato alla bancarella in svendita del Villareal e ha acquistato il buon vecchio Giuseppe Rossi. Per molti è un azzardo, ma è uno di quegli azzardi che io avrei fatto e avrei voluto avesse fatto anche l'Inter. Invece l'hanno fatto Pradè e la Fiorentina e un << Bravi! >> non glielo nega nessuno.