giovedì 12 settembre 2019

Buon Giarre nella prestigiosa amichevole con il Catania, finisce 0-2

GIARRE - Per inaugurare e soprattutto festeggiare il nuovo bellissimo manto erboso del "Regionale", il Giarre invita in amichevole la migliore squadra della zona: il Catania di Camplone e del premiato AD Pietro Lo Monaco.
Dopo le parole istituzionali di rito del Sindaco Angelo D'Anna e del suo vice - nonché Assessore di competenza - Patrizia Lionti e la già citata premiazione per Lo Monaco, spazio ai ventidue in campo.
Ventidue giocatori che praticamente fotografano la migliore formazione possibile per entrambe le squadre.
GIARRE Colonna; Spampinato, Pettinato, Trovato, Urso; Marrone, Arena, Tomarchio; Leotta, Mirabella, Tornatore.
CATANIA Furlan; Calapai, Silvestri, Mbende, Biondi; Bucolo, Lodi, Di Molfetta; Di Stefano, Di Piazza, Llama
Anche se c'è aria di festa e si tratta di amichevole, nessuna squadra vuole demeritare e soprattutto i gialloblù sembrano volere sfruttare l'occasione. Catania che giochicchia e Giarre che tiene ma arriva al massimo sulla trequarti. Al 14' gran parata di Colonna su un tentativo di Llama dal limite e deviato da Trovato; deviazione che costringe l'estremo difensore ad un riflesso non indifferente. Al 20' altra gran parata di Colonna, che smanaccia sulla linea un loob di testa firmato Di Piazza solo davanti a lui. Da segnalare un po' di impazienza della punta rossazzurra.
Alla mezz'ora doppia occasione sempre per il Catania: prima Di Stefano si vede deviare un colpo sotto dal solito Colonna poi dalla conseguente rimessa laterale Biondi sfiora il palo a giro. Sempre Catania e sempre Llama qualche minuto dopo: pur non perfetto in alcuni stop e cross, l'argentino trova una saracca dai 25 metri che si stampa sulla traversa interna; poi Di Piazza non trova nessuno e il pallone scivola sul fondo.
Si va così a riposo, con uno 0-0 che strappa qualche applauso ai tifosi del Giarre. Fondamentale Colonna per il parziale.
Dopo 2' di una ripresa cominciata con molti cambi, il Catania passa in vantaggio con Rosseti che da due passi segna con poche dita del piede. Al 18' gran destro di Rizzo che a giro pulisce l'angolo alto alla sinistra del subentrato Barbagallo, per quello che poi sarà il definitivo 2-0.
La partita arriva a non avere più nulla da dire, a parte qualche fiammata che si spegne prima dell'ultimo passaggio e qualche fischio da fallo di troppo.
Nulla più che un'amichevole di precampionato giocata con un mese di ritardo, che però ha comunque portato la gente allo stadio e soprattutto ridato a Giarre il campo che potrebbe meritare giocando bene nell'imminente Eccellenza


venerdì 23 agosto 2019

Al cuor non si comanda! Lo sa anche Leotta

"Quanto credi alle coincidenze? Poco, anzi nulla". Da quando ho iniziato a pensare in questo modo,ho visto il mondo per quello che era senza troppe fantasie arzigogolate, salvo per una ed unica eccezione:il calcio. Era un sabato sera assolutamente anonimo e mi trovavo in compagnia di amici per cenare in un locale giarrese. Poco dopo il mio arrivo, incrocio quasi per caso Maurizio Anastasi. E' sera ma nonostante la giornata faticosa vissuta da entrambi, parlare di calcio è quasi automatico. Chi ama lo sport è fatto cosi, non esistono momenti inopportuni per parlarne.Porgo i miei auguri a Maurizio per la nuova avventura in Eccellenza fra i gialloblù di presenza e quasi senza volerlo mi lascio scappare una frase, più da tifoso che non da cronista:" Al Giarre manca Mattia".
La discussione si conclude da lì a poco per tornare ai rispettivi impegni ma una volta seduto al mio tavolo riflettevo sulla frase fatta a cuor leggero pochi istanti prima. Mattia Leotta, sangue gialloblù e capacità atletiche e realizzative fuori discussione, poteva essere davvero un pezzo pregiatissimo nello scacchiere gialloblu di Di Gregorio. Però era dell'Acireale. Meglio non pensarci troppo, ha segnato al Bari,cosa non da poco.Ha quasi raggiunto la doppia cifra di realizzazioni. Meglio non pensarci.Certo che però sarebbe bello rivederlo correre al Regionale. Quando prendeva palla sulla trequarti e puntava il difensore, tutti gli spalti iniziavano a ribollire.Se saltava l'uomo ed arrivava davanti al portiere poi..una sentenza di morte.Meglio non pensarci. Qualche giorno fa, come di consueto, mi collego sui social e leggo del ritorno di Mattia a Giarre. Un mix di incredulità a smodata allegria mi sveglia di botto. Mattia Leotta torna in gialloblu.Il capitano Curcuruto, secondo quanto riferito dallo stesso giocatore giarrese è stato fondamentale per questo ritorno di fiamma."Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi ma poi ritornano. Ma amici mai per chi si ama come noi, non è possibile" cantava Venditti e in effetti, il gialloblu è più un amore che una fede.Ti fa stare bene, ti fa stare male anche più del dovuto,ma quando la palla si insacca in rete tutte le arrabbiature passano e resta solo la gioia del gol. Squadra nuova, allenatore nuovo e terreno di gioco tornato agli antichi fasti degli anni 90' sono il biglietto da visita per la prossima stagione.Sarà strano non trovare Marcello sugli spalti.Ma credo che anche lui sarebbe stato felice di questo ritorno.

mercoledì 31 luglio 2019

Basket Giarre, dopo Vitale anche Marzo: è fuga di... ventelli?

Gli appassionati di pallacanestro catanese, soprattutto giarrese, si sono svegliati oggi con una notizia dai contorni del proverbiale fulmine a ciel sereno: Alberto Marzo lascia Giarre.
E lo fa nel modo forse più inaspettato per chi era simbolo della squadra e della scommessa di rinascita puntata tanti anni fa: con un messaggio a società e tifosi su Facebook.

SCELTO L'ALFA - La scelta della nuova società ricade sull'Alfa Catania, come si scoprirà poi qualche ora dopo con una nota ufficiale della società. I rossazzurri, freschi di ritorno in C dopo una buona retrocessione dalla B conquistata due anni fa, ovviamente rappresentano un'occasione ghiotta di vittoria tanto per le singole partite quanto per il più complessivo campionato Silver.

SCINTILLE TRA SOCIETA' - La giornata già ricca di suspence diventa piccante nel momento in cui cominciano le prime avvisaglie da parte del Basket Giarre. Come? Con il proprio segretario Andrea Grasso, che non utilizzando canali e persone ufficiali ha comunque fatto sapere come secondo i gialloblù l'approccio verso il proprio ormai ex atleta fosse stato "scorretto". Inevitabilmente questo ha portato alla risposta alfista: pensate alla vostra squadra, visto che Marzo risultava ufficialmente svincolato e quindi trattabile

FUGA O TERRA BRUCIATA? - Alberto Marzo è però solo il secondo a dare l'addio (o l'arrivederci) al PalaCannavò. Già da un mese - seppur ce ne fosse sentore da fine stagione - si è accasato altrove anche Gabriele Vitale, che ritorna nel suo San Luigi pur scendendo di categoria. Nel suo caso, però, c'erano state avvisaglie, parole dette. Una cosa però è sicura: due dei cinque titolari lasciano Giarre. E lasciano Giarre anche con una domanda per tifosi e addetti ai lavori. C'è forse una fuga volontaria? Una fuga "casuale"? Negli ultimi tempi se ne è formulata anche un'altra, ben più grave e fermamente smentita dalla società con a capo Giovanni Spada: gli attuali dirigenti hanno perso interesse nella squadra? Una domanda che a Giarre viene vista anche come modo per fare terra bruciata e mettere pulci nelle orecchie a giocatori interessanti per altre squadre, su tutti presumibilmente i restanti tre quinti di quintetto.

RINFORZARE LE REDINI - In queste ore per i dirigenti il punto focale sarà quello di fare quadrato, tirare le redini e far arrivare tutti i nodi al pettine. A breve inizierà la preparazione atletica; se già potrebbe essere deleterio avere dei ruoli scoperti, dei "punti ciechi", figurarsi cosa significherebbe perdere altri pezzi

venerdì 28 giugno 2019

Volley Catania a sorpresa: rinuncia alla Serie A3

Inutile negarlo, la scelta del Volley Catania arriva come un fulmine nella giornata più torrida: si rinuncia alla nuova e imminente Serie A3 per (ri)partire dalla B. La società con a capo Natale Aiello non è però impazzita, ma prende questa decisione dopo settimane di ragionamenti.
Facciamo un passo indietro, precisamente allo scorso 10 aprile. Il sestetto catanese perde a Macerata anche Gara 2 di ottavi playoff A2 e quindi "resta qualificata" alla serie A3 di futura e nuova concezione. In questi giorni di scadenze per le varie iscrizioni (e il calcio siciliano da questo punto di vista ha dato da parlare) ecco la decisione di società e affiliati vari, tra primi gli sponsor. A parlarne è proprio il presidente Aiello: 《Non si tratta di un passo indietro. Abbiamo avuto un incontro con i nostri sponsor principali e la scelta è stata di puntare ad un campionato di Serie B per poi riprogrammare la risalita nella categoria superiore alla quale arrivare in maniera più strutturata e concreta》.

Il rischio infatti di essere considerato tutto una marcia indietro c'è e forse rimane, ma forse a parità - o quasi - di rapporto costi/benefici è davvero meglio ripartire ma bene da un gradino più basso che rimanere a galleggiare in un gradino "intermedio".

lunedì 24 giugno 2019

Giarre 1946, Di Gregorio nuovo allenatore

Con un comunicato sulla propria pagina Facebook il Giarre 1946, militante in Eccellenza anche nell'imminente stagione 2019/20, ha ufficializzato Luca Di Gregorio come nuovo allenatore dei gialloblù.
Di Gregorio potrà quindi fregiarsi di un presente a tinte giarresi dopo aver avuto un passato con gli stessi colori, ovviamente da giocatore: quattro anni, moltissimi gol e anche la fascia da capitano. Il neo mister, con il proprio staff al seguito - Saverio Rapisarda, Lorenzo Mirabella e Aldo Aiello - verrà presumibilmente presentato il 28 giugno prossimo, alla presenza del presidente Giulio Nirelli e del neo DS Maurizio Anastasi.

Maurizio Anastasi (DS Giarre) e  Luca Di Gregorio

Ma come giocherà il nuovo Giarre? Malgrado sia troppo presto, soprattutto con il calciomercato alle porte, proviamo a immaginarlo.
Prendendo spunto dall'ultima esperienza, quella sulla panchina dell'Avola, ecco spuntare un potenziale 4-3-1-2 sul quale appoggiamo i calciatori utilizzati dal tecnico gialloblù uscente Orazio Pidatella.
In porta ovviamente inamovibile Colonna; davanti a lui il quartetto formato da D'Arrigo, Arena, Spampinato, Trovato, D'Arrigo e Rosalia. Dal centrocampo in poi forse si aprono i primi dubbi, tra tutti su chi sarà il numero dieci - il regista avanzato di solito perno di una tattica come questa. Il "dieci" così pensato potrebbe essere Tomarchio, già impiegato nel ruolo ai tempi di Marco Coppa. In attacco Giannaula pronto a spalleggiare ancora Aleo. La cerniera di centrocampo è sicura solo di Arena, per una rosa che comunque, come detto, dovrà passare dal calciomercato e da tanti probabili Mister X.

Ma sono tutte congetture, i nodi verranno almeno parzialmente sciolti alla conferenza di presentazione

domenica 23 giugno 2019

Polonia come Svezia, l'Italia si inguaia da sola

La vittoria dell'Italia Under 21 contro il Belgio potrebbe realmente risultare inutile questa sera: davvero troppe le "coincidenze sportive" che porterebbero gli Azzurrini al passaggio del turno.
E la cosa fa rabbia, molta, ripensando alla sconfitta contro la Polonia (che anche lì, vince contro di noi e poi perde a valanga contro la Spagna che si era già battuta noi)

Il match di mercoledì sera contro i polacchi mi ha ricordato tremendamente quello nefasto di due autunni fa contro la Svezia. Era l'Italia maggiore, l'Italia di Ventura, l'Italia rimasta fuori dai Mondiali. Una partita in cui la verve e il sangue agli occhi non sono bastati e probabilmente non sono bastati per un errore - di nuovo - di lettura tattica: il cross.
Non sempre basta buttarla al centro e "vedere come finisce"; a volte paga più perdere tempo a trovare un buco palla a terra. Vedesi l'azione che porta al palo di Pellegrini: cerchi spazio, lo trovi, tiri, bestemmi. Ma almeno tiri.
Ci si è invece affidati ai cross - molte volte anche sballati per la poca lucidità - e alla preghiera del qualcosa succede. E in effetti qualcosa è successo: loro hanno tirato due volte in porta, hanno segnato l'unico gol della gara e noi probabilmente siamo fuori da un Europeo casalingo in cui potevamo davvero dire la nostra.

Ipse dixit finale: se in virtù delle "coincidenze sportive" dovessimo passare tra le migliori seconde, noi questo Europeo lo andremo a vincere.

giovedì 30 maggio 2019

Perché sempre proBlemi?

Sicuramente i suoi tifosi saranno contenti, ma che il Palermo sia stato "salvato" dai Palazzi potrebbe rappresentare un pericolosissimo precedente. Tanto per la decisione in sé quanto per gli strascichi giuridici e sportivi che questa comporterà.

SUL CAMPO - La botta peggiore la prende probabilmente il Venezia: ormai quasi in vacanza estiva, ai lagunari arriva la brutta notizia del dover comunque disputare i playout contro la Salernitana che sotto sotto c'aveva sperato alla salvezza in qualche modo. Non parliamo poi del Foggia: praticamente retrocesso, salvo, poi retrocesso di nuovo nel giro di un mese. Solo il Catania dell'estate scorsa aveva forse "fatto peggio". Non cambia nulla per i playoff, invece, anche se inevitabilmente i percorsi di Cittadella ed Hellas sarebbero stati diversi e quindi chissà quale sarebbe potuta essere la finale con in palio la Serie A.
E proprio di playoff ha parlato a Il Giornale di Sicilia il neo-presidente del Palermo Alessandro Albanese, dichiarando che 《faremo finta di aver perso ai playoff》. Davvero una magra consolazione per la squadra, che comunque ha visto migliorato - e di molto - la propria situazione

PERICOLO SCIOPERO - Esattamente l'opposto di Venezia e Salernitana che, notizia dell'ultima ora, starebbero anche pensando di non giocare lo spareggio retrocessione già il 5 giugno (giorno per l'andata) a mo di sciopero. Una scelta, condivisibile o meno, che farebbe incasinare ancora di più la situazione di Serie B e di Serie C. Pensate all'incredibile situazione per cui (esempio limite) entrambe le squadre venissero retrocesse per "punizione" e allora dal calderone dei playoff di terza serie non salissero più le finaliste ma le quattro semifinaliste. Una carneficina

IN TRIBUNALE - Casi limite e scioperi a parte, come detto la questione verrà affrontata anche nei tribunali; forse proprio dal punto di vista sportivo-legale sarà un pericoloso precedente la questione Palermo. Dante Scibilia, dg del Venezia, a TuttoMercatoWeb ha chiaramente detto che questa scelta《fa passare, in ottica futura, il messaggio che non serve rispettare le regole. Trarremo anche noi le nostre conclusioni in materia legale》 continua Scibilia 《e valuteremo cosa fare》.

Comunque vada, ci saranno strascichi e sarà l'ennesima estate calda tra campo (poco) e tribunale (tanto). Qualcosa che nessuna tifoseria merita.

Come un fumetto: U20 top per Italia e Giappone

Per me, fino a prova contraria, italiano che da sempre è affascinato da cose nipponiche - partendo dai cartoni, poi passando ai fumetti e arrivando anche al calcio - scoprire mesi fa proprio queste due Nazionali avrebbero affrontato lo stesso girone di Mondiale U20 aveva un po' fatto dispiacere. Soprattutto perché inserite nel girone B di Messico (sempre temibile) ed Ecuador (Campione in carica). Insomma, ai livelli del 《Se va bene almeno l'Italia passa》.
E invece il campo riporta un'altra verità, forse l'unica che conta: Italia e Giappone passano il turno. E lo fanno da imbattute, con uno 0-0 nella loro ultima sfida.

Trippardelli a contrasto con Tagawa

CAPTAIN TSUBASA - All'Italia vincitrice del gruppo va pure bene questo risultato, visto che per buona parte della gara sembrava assistere ad una partita sì di calcio, ma di quello disegnato/animato di "Holly e Benji". I nipponici corrono il doppio, hanno geometrie e soprattutto si scoprono possessori di mezzi tecnici molto importanti - che un fan come me del loro calcio spera non vengano persi per strada. Il faro di tutto, 10 sulle spalle, non è il "capitano Tsubasa" (nome originale di Oliver Hutton e quindi del manga) ma il capitano Mitsuki Saito, perfetto a cucire il gioco veloce ma ragionato di Ito, l'altro Saito e della coppia offensiva Nishikawa - Tagawa.

LIETO FINE - Un gioco, che a me piace definire di "ordinata confusione", che porta molti pericoli alla porta di Carnesecchi bravissimo - alla faccia del secondo portiere - a chiudere la saracinesca in 5-6 occasioni nel solo primo tempo, compreso un calcio di rigore di Ito. Il secondo tempo vede un'Italia di seconde linee meglio messa in campo e i pericoli cominciano a correrli entrambi i portieri, seppur in basso numero.
Il pareggio finale regala l'imbattibilità ad entrambe, l'ovvio passaggio del turno e la consapevolezza che volendo qualcosa di buono si potrebbe andare a fare anche oltre i gironi.

Chissà, sperando anche in un epilogo da cartone animato

Catania, lode a Lodi. Altrimenti tutti a casa

Pochi fronzoli: non fosse stato per il piedino magico - e la folle follia - di Francesco Lodi, il Catania avrebbe già un piede nella prossima Serie C (che non avrebbe visto la partecipazione, a quanto sembra, del Palermo).

Lodi festaggia il penalty del 2-2

Il Trapani visto al "Massimino" onora al massimo e fin da subito l'impegno di andata del quarto di finale playoff, passando con o senza pallone dietro ogni paio d'orecchie in rossazzurro. Non è un caso che il vantaggio granata arrivi dopo neanche due minuti.

PROBLEMA DI CERNIERA - Il Catania non c'è e non è colpa dello squalificato Sottil, ma di una prestazione da 5 in pagella di due cerniere fondamentali della tattica: quella di centrocampo e quella di sinistra. Biagianti spezza ma non costruisce, Bucolo non sembra il solito mentre sul lato mancino Marchese arranca contro un tridente trapanese che - in fede al nome di città e squadra - infila con rapidità. Poche le occasioni catanesi, con Di Piazza in tutte protagonista: gol annullato per offside chilometrico, colpo di testa sparato alto da pochi passi e tiro defilato di poco fuori dopo un dribbling al portiere

CAMBIA IL CAMPO, IL COPIONE... NÌ - Al ritorno dall'intervallo il Catania non ha più gli spenti Bucolo e Marchese ma Lodi e Baraye. La musica cambia un poco con tecnica e soprattutto gamba in più, con l'aggiunta successiva di Llama e Manneh. Purtroppo a segnare è il Trapani e proprio su orrore del giovane Baraye.
Sembra finita, quando ad un maleficio risponde una magia. Punizione praticamente dalla linea di metà campo, Ciccio Lodi vede Dini leggermente troppo avanti e disegna la parabola perfetta per un gol copertina. Sia in termini fotografici e sia in termini climatici, perché un gol così riaccende il tifo casalingo. E se il "Massimino" spinge, tu solo una cosa devi fare: segnare. E all'87 Lodi lo fa, su rigore conquistato da Manneh.
Un 2-2 che rimanda a domenica sera, quando però al Trapani potrebbe bastare anche un altro pareggio essendo arrivata ben avanti al Catania in regular season.

IL GOL MAGIA DI LODI

lunedì 27 maggio 2019

"Il Ponte oltre lo Stretto", il CP Giarre porta Locri al PalaCannavò per un torneo giovanile

Continua e si conferma il gemellaggio tra Giarre e Locri nella pallacanestro giovanile, per quest'anno allargato anche ad altre società 

La locandina dell'evento
Nel week end che connetterà maggio a giugno al PalaCannavò di Giarre arriverà un altro tipo di connessione: giovanile, cestistica, positiva. Quella della manifestazione "Il Ponte oltre lo Stretto", figlia del gemellaggio a livello giovanile tra Centro Pallacanestro Giarre ed Eutimo Basket Locri. L'evento rientra nel sempre ricco cartellone (o forse dovremmo dire tabellone) di esperienze e feste formative che la squadra giarrese organizza e propone per i propri giovani atleti - non per ultima la Safari Cup d'Abruzzo del mese scorso

DAL 31 AL 2 SARÀ FOLLA DI RAGAZZINI - "Il Ponte oltre lo Stretto" inizierà venerdì prossimo, il 31 maggio, con il primo torneo, dedicato alla categoria Aquilotti. CP Giarre, Basket Locri ma anche Cus Catania, Olimpia Battiati, Rainbow Catania, Siracusa Basket, San Luigi Acireale e Nuova Trogylos Priolo. Tutti divisi per categorie giovanili e, dove previsto (U18 femminile), sesso; ma tutti uniti nel divertimento che è la pallacanestro e nella formazione che un torneo del genere regala

ENNESIMA GRANDE ESPERIENZA - L'anima di questa e altre manifestazioni è Giovanni Di Bella: « Obiettivo di questo evento è quello di far vivere ai nostri ragazzi, e non solo, l’ennesima esperienza formative e di confronto sul piano sportivo e su quello sociale ».

"Il Ponte oltre lo Stretto" si chiuderà peraltro con la festa di fine anno di tutto il comparto minibasket Centro Pallacanestro Giarre/Basket Giarre.

IL PROGRAMMA - 
Ven 31 maggio: Torneo Aquilotti + Amichevoli Esordienti e Femminile
Sab 1 giugno: Torneo Esordienti + Torneo Aquilotti + Amichevoli Femminile
Dom 2 giugno: Tornei 3v3 Misto + Festa finale

giovedì 4 aprile 2019

J League '19. Le prime cinque giornate, flop Vegalta

Dopo le prime cinque giornate ecco uno sguardo alla nuova stagione del massimo campionato giapponese tra ottime e tremende partenze 


Ammetto mi manchi riempire le giornate di inutili statistiche e storie sulla J League, quindi ricominciamo con un'occhiata sommaria a cosa è successo dopo le prime partite e i primi rodaggi per squadre nuove e/o con nuovi allenatori.

TOP E FLOP - La sorpresa in negativo è sicuramente il Vegalta Sendai, ultimo con il solo punto conquistato nello 0-0 contro l'Urawa della prima giornata; da lì in poi solo sconfitte con 3 gol fatti e ben 9 subiti: forse la difesa a tre di mister Watanabe non regge da sola. Quella in positivo non può che essere l'Oita, neopromossa e attualmente sesta in campionato. Una macchina perfetta in trasferta (due vittorie su due), capace anche di prendere punti in casa dei campioni d'Asia in carica (Kashima), guidata da Noriaki Fujimoto: l'attaccante 29enne ha finora l'invidiabile media di un gol a partita, con sentiti ringraziamenti dell'allenatore.

PRIME POSIZIONI - Al primo posto il Nagoya, capace di vincerle tutte tranne una: la sfida in casa del Tokyo, che infatti la tallona ad un punto di distanza. Undici punti anche per il Sanfrecce Hiroshima, seguono - tutti a scalare di un punto - Vissel Kobe e la coppia Shonan Bellmere - Oita.

LE "GRANDI" - Le squadre più blasonate degli ultimi anni di campionato sono tutte ancora a centro classifica, dal 7° all'11° posto. Solo 8 punti per i campioni continentali del Kashima Antlers, per i Marinos Yokohama e per Urawa; due in meno per i Campioni in carica del Kawasaki e per i nerazzurri del Gamba Osaka. Tutti o quasi per lo stesso motivo: calendario iniziale non proprio facile, con alcuni scontri diretti

sabato 2 febbraio 2019

Felix Sanchez + Qatar, quando programmare paga

Nell'Asia pallonara che conta l'uomo del momento è sicuramente uno spagnolo: Felix Sanchez, di mestiere CT del Qatar.
E quindi CT fresco Campione continentale.

Un successo che affonda le proprie radici nella programmazione a lungo termine, nel partire dal basso. Perché Felix ha coperto la tratta Barcellona - Doha ormai cinque anni fa, quando scelse di andare a fare il selezionatore dell'Under 19 qatariota. Con il giovanissimo team vince già al secondo anno di gestione un trofeo, il Campionato Asiatico U-19, praticamente lo stesso ma versione giovanile. Segnatevi il nome di chi furono i trascinatori della squadra: Akram Afif e Ali Almoez.

Crescendo di importanza all'interno del movimento calcistico dei Marroni sale le gerarchie arrivando ad allenare l'Under 23 nel Campionato Asiatico di categoria, datato 2018. Nel frattempo sono cresciuti anche molti dei ragazzi allenati o addirittura pescati ai tempi della vittoriosa U19; vuoi quindi vedere si ritrovino di nuovo alla grande? Detto fatto: il Qatar stupisce ancora tutti e arriva terzo (avendo perso la semifinale comunque solo ai rigori), scippando il bronzo alla più quotata Corea del Sud. I migliori giocatori arabi? Ali Almoez, capocannoniere della competizione e Akram Afif.

A questo punto è quasi naturale il salto, per tutti, nella Nazionale Maggiore: gli Al-Annabi. Non cambia modulo, Sanchez, rimanendo fedele al fidato 4231 tutto inserimenti. Non cambia neanche gli uomini, i suoi uomini, tranne qualche eccezione inevitabile (come i senatori, tra cui capitan Al-Haydos e il miglior portiere del torneo Al-Sheeb). Come si conclude la storia narrata da questo articolo lo sappiamo: storia scritta e riscritta, con il Qatar muy Felix di stare sul tetto d'Asia.
C'è davvero bisogno di dirvi chi siano stati i migliori a UAE 2019? Già, proprio Almoez (di nuovo capocannoniere) e Afif.
Afif e Almoez, insieme in Nazionale dal 2013

Felix Sanchez è riuscito a plasmare a propria immagine un'intera generazione di calciatori, cosa difficilmente fattibile anche su "Football Manager". Adesso lui, i propri giocatori e la Federazione qatariota stanno raccogliendo i giusti frutti. In tempo per presentarli non solo quest'estate in Copa America ma soprattutto a Qatar 2022.

E se non fosse ancora chiaro il concetto, vi lascio con questo numero: 5. Sono i giocatori sempre presenti e titolari negli avvenimenti raccontati; sono i già citati attaccanti Almoez e Afif, poi il portiere Hassan (titolare nelle giovanili, adesso secondo in attesa), il difensore Al-Rawi e il centrocampista Salman.
La programmazione, se fatta bene, paga sempre. Chi vuol intendere intenda.


venerdì 1 febbraio 2019

Coppa d'Asia 19. Si fa la storia: Qatar Campione!

Avete presente le favole? Quelle a lieto fine? E l'incredulità che da bambini vi lasciava sospesi da bambini? Ecco, se foste qatarioti - oltre ad essere presumibilmente ricchi sfondati - oggi provereste quella esatta sensazione. Il Qatar è Campione d'Asia.

L'alzata al cielo del capitano arabo Hassan Al Haidos
La Nazionale qatariota non era mai andata oltre i quarti di finale, quest'anno era addirittura arrivata in finale. Frutto di una crescita attuata di anno in anno di tutto il movimento e che già stava facendo da ottimo antipasto al Mondiale 2022 al quale, a prescindere, gli Al-Annabi avrebbero partecipato. E invece arriva la vittoria rotonda, bella, per 3-1, contro la sicuramente più quotata nazionale giapponese.
Ecco, il Giappone. Sarà molto curioso vedere come SamuraiBlue e l'intera JFA reagiranno alla batosta, visto che tale può essere considerata la finale persa e come si è persa. Si continuerà sulla stessa strada, io credo, magari ringiovanendo ulteriormente la rosa dove serve. Ovviamente utilizzando la Coppa America di quest'estate a cui è stata invitata. Peraltro insieme proprio al Qatar, guarda il destino.

LA FINALE. Giappone e Qatar schierano migliore formazione e migliori giocatori, tra cui inevitabilmente i due cannonieri Osako e Almoez. Quest'ultimo era e si conferma anche capocannoniere della competizione, dimostrandolo dopo solo 12'. Pallone di Afif a centro area, l'attaccante dell'Al-Duhail controlla, si alza il pallone e in maniera scordinata colpisce in rovesciata: il pallone insegna che se deve entrare entra, quindi a nulla serve il tuffo di Gonda: bacio lento e gentile al palo e gol. La nazionale del CT Moriyasu continua imperterrita ad avere il pallino del gioco, ma è un pallino sterile e che molte volte manca dell'ultimo passaggio; la nazionale dello spagnolo Felix Sanchez al contrario è cinica e spietata, solo capitan Yoshida evita il quasi immediato raddoppio. 27°: palla al limite dell'area giapponese, Abdulaziz Hatim senza pensarci troppo va al tiro; il suo mancino si alza e si gira alla perfezione per l'incredibile 0-2 marrone.
La rovega di Almoez

Secondo tempo che sembra ridare speranze ai samurai, che accorciano al minuto 69 grazie a Minamino; filtrante centrale che esce da una mischia grazie al tocco di Osako, il numero 9 giapponese è in posizione regolare e con un colpo sotto supera Al Sheeb.
La partita diventa ancora più aperta visto che entrambe le squadre, a dir la verità come nel resto del tempo, attaccano rischiando di segnare ora il pareggio ora il gol decisivo. Degli attacchi comunque al limite della confusione ordinata, se mi passate il termine. Come se una Serie C di buon livello si mettesse a giocare in mondovisione, sì.
Il rischio di un gol diventa certezza - e sentenza - all'83°. Fallo di mano dubbio di Yoshida nella propria area (sempre per una questione di "postura", come dicevo qualche giorno fa) che vale un rigore tanto per l'arbitro uzbeco Irmatov quanto per il VAR; dal dischetto va forse il secondo miglior giocatore della cavalcata qatariota, Akram Afif: portiere spiazziato, tifo impazzito.

Il Qatar solleva quindi la Coppa d'Asia, lasciando la medaglia d'argento al collo del più talentuoso Giappone. Più talentuoso, certo, ma meno cinico. Nessuna assegnazione per il terzo posto.

giovedì 31 gennaio 2019

Coppa d'Asia 19, la finale è Giappone-Qatar


Sarà Giappone - Qatar la finale di UAE 2019. Della competizione in sé parlerò in un articolo a parte dopo la sua conclusione, ma era giusto dare una notizia del genere e prepararsi al gran finale.

È stato il Giappone il primo team a conquistare la finale di Abu Dhabi. Nella sfida all'Iran di lunedì 28 i SamuraiBlue vincono 0-3 con mattatore di giornata Yuya Osako, autore di una doppietta che lo eleva a 4 gol totali ancora ben lontano dal capocannoniere .
Il primo acuto è nipponico, con Doan che da dentro l'area si gira e con il sinistro sfiora il palo alla sinistra di Beiranvand. Da un portiere all'altro, perché Gonda al 22° fa un autentico miracolo sulla stella iraniana Azmoun: il 20 in bianco e rosso entra con un tunnel in area piccola e trovando spazio in mezzo un altro paio di gambe conclude sul secondo palo; il portiere del Sagan Tosu allunga il piede e manda in corner.
Osako festeggia l'1-0
Per il primo gol di Osako bisogna aspettare il 56°. Minamino dopo un uno-due viene atterrato all'angolo corto dell'area, ma rialzandosi corre a riprendersi la palla, porta l'arbitro a dare vantaggio e crossa al centro: la difesa iraniana dorme, la punta del Werder Brema anticipa il portiere e il punteggio cambia.
L'Iran potrebbe pareggiare con una bella punizione di Jahanbakhsh al 61° ma ancora una volta è bravo Gonda, stavolta non a terra ma a volare verso l'angolo.
Due minuti e dalla parte opposta viene fischiato un rigore dubbio. Dubbio perché un cross basso di Minamino colpisce il braccio di Pouraliganji in scivolata: ho sempre pensato che non si possa intervenire a missile in queste situazioni, perché va contro la postura naturale. In ogni caso dal dischetto si presenta Osako che spiazza il portiere iraniano per la doppietta personale.
L'unica cronaca da aggiungere è il tris nipponico targato Genki Haraguchi, con un mancino da appena dentro l'area dopo una bella combinazione con Minamino.


Il Qatar, in piena rampa di lancio, distrugge i sogni dei padroni di casa degli Emirati Arabi battendoli 4-0 il giorno dopo con due gol per tempo e il piedino caldo di Akraf Afif, autore di tre assist.
Il primo al 22° con una verticalizzazione per il centrale difensivo Khoukhi che si ritrova, dopo un calcio piazzato, da prima punta e calcia senza troppe pretese verso la porta; il portiere Bilal Saeed si lascia passare il pallone sotto l'ascella e si ritrova con la propria Nazionale sotto di un gol. Il secondo pallone vincente viene servito ad Almoez, che al limite dribbla un difensore e con un destro a giro segna il 2-0 con bacio accademico al palo. Ottavo gol nella competizione per l'attuale capocannoniere.
Il secondo tempo è di marca casalinga ma nella prima mezz'ora gli Emirati si trovano davanti un ottimo Al Sheeb. All'80° arriva il terzo pallone vincente di Afif, stavolta per Al Haydos che con la complicità della linea difensiva emirates si ritrova davanti il portiere e lo supera con un colpo sotto. Rimasti anche in dieci per l'espulsione (giusta, per gomitata a palla lontana, rivista al VAR) di Ahmed, per gli arabi allenati da Alberto Zaccheroni c'è il tempo di subire il poker: fuga sulla destra di Hamid Ismaeil e diagonale vincente che gli vale anche come primo gol in Nazionale.

Tutto pronto quindi per la finale di Abu Dhabi prevista domani 1° febbraio, calcio d'inizio alle 18:00 locali, 15:00 per noi. Con occhi puntatissimi sulle due bocche di fuoco.
Yuya Osako (4 gol) e Ali Almoez (8 gol)