Torniamo a parlare di Asian Champions League, che di quella europea già ne ho piene le cosiddette, stavolta parlando del raggruppamento orientale.
Finisce la favola tailandese, egemonia nippo-cinese.
Era praticamente la mascotte di questa fase della competizione. Parliamo del Muangthong United, che scrive la storia del calcio tailandese portando per la prima volta una squadra della Thai Premier League, di cui è campione in carica, alle fasi finali. Il sogno dei rossoneri si infrange sul muro azzurro del Kawasaki Frontale (che bel gioco di parole con "infrange", ve?); la squadra nipponica vince 4-1 in casa dopo l'1-3 in Tailandia. I giapponesi la chiudono già nel primo tempo con un 3-0. Ad aprire le danze il bomber Yu Kobayashi, bravo al 31' ad ubriacare Bunmathan prima di scaricare da poco dentro l'area un destro che seppur parabile supera Thamsatchana. Giro di orologio e arriva il raddoppio: verticalizzazione stupenda di Tasaka per capitan Kobayashi che dal fondo mette dentro con Hasegawa che arriva sul secondo palo mettendo in rete. Al 40' gloria per il centrocampista brasiliano Eduardo Neto, colpo di testa potente e preciso sul cross al bacio di Nakamura. Nel secondo tempo vicino al gol il capitano del Muangthong Dangda, ma la palla prende il palo. Poco prima dell'ingresso della nostra vecchia conoscenza Takayuki Morimoto arriva il poker: crosso per Kobayashi che si allunga il pallone verso il fondo, tacco a rimorchio prima che il pallone esca e sinistro di Rhayner. La gioia del gol per Dangda arriva comunque nei minuti finali, quando con un difficile colpo di testa manda all'incrocio il cross di Songkrasin.
Con il mio Gamba Osaka fuori dai giochi per un bruttissimo ritorno nel girone H (girone peraltro spazzato poi via proprio agli ottavi) dove è riuscito ad arrivare ultimo facendosi pure scavalcare dagli australiani dell'Adelaide United, a rappresentare nei quarti la J-League insieme al Kawasaki sarà l'altra mia squadra jappo del cuore: l'Urawa Red Diamonds. I Reds davanti al proprio pubblico giocano una partita perfetta contro i coreani del Jeju, riuscendo a ribaltare lo 0-2 dell'andata e vincendo 3-0 ai supplementari. Una partita dicevamo dominata, con un 71% di possesso palla che viene finalizzato già al 18': punizione dalla sinistra di cui si incarica Kashiwagi, sinistro teso sul primo palo dove Shinzo Koroki trova il colpo di testa vincente, con tanto di bacetto al palo. Al 33' ancora il #30 Reds protagonista: dopo uno sfondamento centrale scarica dall'altezza della lunetta verso Tanadari Lee, costretto a rincorrere il pallone largo; esce un po' a caso Kim Ho-Jun e l'attaccante giapponese riesce a trovare un angolo strettissimo per pareggiare i conti. Tutto si deciderà nel secondo tempo. Un secondo tempo che però regala alla cronaca solo l'espulsione per doppio giallo di Yong-Hyung Cho, con la superiorità numerica che da i suoi frutti - unito al possesso palla ora ancora più netto 11v10 - solo nell'et, al minuto 114: sugli sviluppi di un corner Takagi pesca solo soletto sul secondo palo Moriwaki, con il difensore che prima guarda il segnalinee e poi corre sotto la curva dei Diamonds. Da segnalare il nervosismo nei minuti finali della gara e nel suo post, dei quali parlerò a parte. In ogni caso, Urawa ai quarti.
Tornando al titolo del pezzo, passiamo alla parte cinese dell'egemonia. Derby rosso tra i parenti alla lontana dell'Inter del Jiangsu e lo Shangai SIPG allenato da Villas-Boas. Dopo il 2-1 nella metropoli cinese allo Jiangsu poteva bastare un misero 1-0. Peccato che la coppia d'assi brasiliani Hulk-Elkeson non siano d'accordo. Sono proprio loro a costruire il vantaggio ospite, seppur con la cospicua mano del centrale Hong: rasoiata dell'ex Porto per Elkeson, misunderstanding tra il centrale coreano e Zhang, il brasiliano si infila e con uno scavetto manda in rete il pallone. La mano che il Jiangsu vuole dare - si scherza, ovviamente - ai connazionali per passare il turno è ancora più chiara al 43': per evitare la doppietta di Elkeson Yang interviene in maniera scomposta sul pallone e lo manda nella propria porta. Dovendo fare adesso tre gol il quasi ex mister di Nanchino Yong-Soo Choi nella ripresa attua cambi offensivi e al 75' sembrerebbe aver avuto ragione. Infatti una bellissima azione tutta di prima si traduce in un calcio d'angolo; sul corner di Xie stacca proprio Hong che si fa perdonare le colpe sul primo vantaggio del SIPG. In pieno recupero, dopo azioni sventate dal portiere Junling e pali, arriva il pareggio che riaccende il Nanjing: è ancora Xie (cambio azzeccato) a servire il pallone vincente da calcio d'angolo, stavolta per la testa del capitano Xi Wu. La festa però si interrompe bruscamente pochi secondi dopo, quando Hulk decide di tenere fede al suo pseudonimo e presa palla fa tutto da solo e con un mancino a giro segna il 2-3 finale.
La seconda squadra cinese ad arrivare ai quarti è il Guangzhou di Felipe Scolari, che passa grazie alla regola dei gol in trasferta sul difficile campo del Kashima Antlers. Vantaggio giapponese al 28' con una grande azione personale di Pedro Junior; al 55' arriva la doccia fredda del gol poi decisivo di Paulinho, lesto a fare tap-in a porta vuota dopo il palo di Ramires su rimessa laterale lunga. Arriva troppo tardi il 2-1 finale di Mu Kanazaki, un esterno destro che colpisce la parte inferiore della traversa e supera Zeng. 2-2 il risultato complessivo ma come detto passa la squadra cinese nell'ottavo di finale sicuramente più equilibrato della zona orientale.
Mentre scrivo sono in attesa del sorteggio per i quarti di finale che si giocheranno ad agosto. Sorteggio a cui parteciperanno, ad Oriente, due squadre giapponesi e due cinesi.
Era praticamente la mascotte di questa fase della competizione. Parliamo del Muangthong United, che scrive la storia del calcio tailandese portando per la prima volta una squadra della Thai Premier League, di cui è campione in carica, alle fasi finali. Il sogno dei rossoneri si infrange sul muro azzurro del Kawasaki Frontale (che bel gioco di parole con "infrange", ve?); la squadra nipponica vince 4-1 in casa dopo l'1-3 in Tailandia. I giapponesi la chiudono già nel primo tempo con un 3-0. Ad aprire le danze il bomber Yu Kobayashi, bravo al 31' ad ubriacare Bunmathan prima di scaricare da poco dentro l'area un destro che seppur parabile supera Thamsatchana. Giro di orologio e arriva il raddoppio: verticalizzazione stupenda di Tasaka per capitan Kobayashi che dal fondo mette dentro con Hasegawa che arriva sul secondo palo mettendo in rete. Al 40' gloria per il centrocampista brasiliano Eduardo Neto, colpo di testa potente e preciso sul cross al bacio di Nakamura. Nel secondo tempo vicino al gol il capitano del Muangthong Dangda, ma la palla prende il palo. Poco prima dell'ingresso della nostra vecchia conoscenza Takayuki Morimoto arriva il poker: crosso per Kobayashi che si allunga il pallone verso il fondo, tacco a rimorchio prima che il pallone esca e sinistro di Rhayner. La gioia del gol per Dangda arriva comunque nei minuti finali, quando con un difficile colpo di testa manda all'incrocio il cross di Songkrasin.
Con il mio Gamba Osaka fuori dai giochi per un bruttissimo ritorno nel girone H (girone peraltro spazzato poi via proprio agli ottavi) dove è riuscito ad arrivare ultimo facendosi pure scavalcare dagli australiani dell'Adelaide United, a rappresentare nei quarti la J-League insieme al Kawasaki sarà l'altra mia squadra jappo del cuore: l'Urawa Red Diamonds. I Reds davanti al proprio pubblico giocano una partita perfetta contro i coreani del Jeju, riuscendo a ribaltare lo 0-2 dell'andata e vincendo 3-0 ai supplementari. Una partita dicevamo dominata, con un 71% di possesso palla che viene finalizzato già al 18': punizione dalla sinistra di cui si incarica Kashiwagi, sinistro teso sul primo palo dove Shinzo Koroki trova il colpo di testa vincente, con tanto di bacetto al palo. Al 33' ancora il #30 Reds protagonista: dopo uno sfondamento centrale scarica dall'altezza della lunetta verso Tanadari Lee, costretto a rincorrere il pallone largo; esce un po' a caso Kim Ho-Jun e l'attaccante giapponese riesce a trovare un angolo strettissimo per pareggiare i conti. Tutto si deciderà nel secondo tempo. Un secondo tempo che però regala alla cronaca solo l'espulsione per doppio giallo di Yong-Hyung Cho, con la superiorità numerica che da i suoi frutti - unito al possesso palla ora ancora più netto 11v10 - solo nell'et, al minuto 114: sugli sviluppi di un corner Takagi pesca solo soletto sul secondo palo Moriwaki, con il difensore che prima guarda il segnalinee e poi corre sotto la curva dei Diamonds. Da segnalare il nervosismo nei minuti finali della gara e nel suo post, dei quali parlerò a parte. In ogni caso, Urawa ai quarti.
Tornando al titolo del pezzo, passiamo alla parte cinese dell'egemonia. Derby rosso tra i parenti alla lontana dell'Inter del Jiangsu e lo Shangai SIPG allenato da Villas-Boas. Dopo il 2-1 nella metropoli cinese allo Jiangsu poteva bastare un misero 1-0. Peccato che la coppia d'assi brasiliani Hulk-Elkeson non siano d'accordo. Sono proprio loro a costruire il vantaggio ospite, seppur con la cospicua mano del centrale Hong: rasoiata dell'ex Porto per Elkeson, misunderstanding tra il centrale coreano e Zhang, il brasiliano si infila e con uno scavetto manda in rete il pallone. La mano che il Jiangsu vuole dare - si scherza, ovviamente - ai connazionali per passare il turno è ancora più chiara al 43': per evitare la doppietta di Elkeson Yang interviene in maniera scomposta sul pallone e lo manda nella propria porta. Dovendo fare adesso tre gol il quasi ex mister di Nanchino Yong-Soo Choi nella ripresa attua cambi offensivi e al 75' sembrerebbe aver avuto ragione. Infatti una bellissima azione tutta di prima si traduce in un calcio d'angolo; sul corner di Xie stacca proprio Hong che si fa perdonare le colpe sul primo vantaggio del SIPG. In pieno recupero, dopo azioni sventate dal portiere Junling e pali, arriva il pareggio che riaccende il Nanjing: è ancora Xie (cambio azzeccato) a servire il pallone vincente da calcio d'angolo, stavolta per la testa del capitano Xi Wu. La festa però si interrompe bruscamente pochi secondi dopo, quando Hulk decide di tenere fede al suo pseudonimo e presa palla fa tutto da solo e con un mancino a giro segna il 2-3 finale.
La seconda squadra cinese ad arrivare ai quarti è il Guangzhou di Felipe Scolari, che passa grazie alla regola dei gol in trasferta sul difficile campo del Kashima Antlers. Vantaggio giapponese al 28' con una grande azione personale di Pedro Junior; al 55' arriva la doccia fredda del gol poi decisivo di Paulinho, lesto a fare tap-in a porta vuota dopo il palo di Ramires su rimessa laterale lunga. Arriva troppo tardi il 2-1 finale di Mu Kanazaki, un esterno destro che colpisce la parte inferiore della traversa e supera Zeng. 2-2 il risultato complessivo ma come detto passa la squadra cinese nell'ottavo di finale sicuramente più equilibrato della zona orientale.
Mentre scrivo sono in attesa del sorteggio per i quarti di finale che si giocheranno ad agosto. Sorteggio a cui parteciperanno, ad Oriente, due squadre giapponesi e due cinesi.
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