mercoledì 20 gennaio 2021

Bryan Reynolds, who is il prossimo A-mericano

Probabilmente sarò in ritardo rispetto all'internet, ma visto che ancora non si parla di ufficialità sono ancora in tempo per parlare di Bryan Reynolds come serio pretendente della fascia destra juventina. E ne sono felicissimo, da simpatizzante del Dallas

Reynolds crossa spesso e benino [Transfermarkt]

UNA VITA AI TOROS - Nato a Fort Worth, classe 2001, crescendo nella Dallas Academy diventa presto il più giovane a firmare il primo contratto da pro come Homegrown Player per la franchigia texana (15 anni). Stagione 2019 in prestito agli affiliati del North Texas (tranne qualche mese in cui torna in MLS come effettiva riserva di Reggie Cannon) con i quali chiude a 12 presenze, 1 gol e 2 assist per poi tornare alla casa madre. Qui, complice una nuova esportazione europea - quella di Cannon al Boavista, diventa il terzino destro titolare di Luchi Gonzalez. Con i Toros rossoblu lo score recita finora 31 presenze e 6 assist, con il primo che arriva già alla seconda presenza da professionista in MLS

A TUTTA FASCIA? - Domanda più che lecita, soprattutto in ottica Juventus. Pirlo sta dando l'impronta chiara di una costruzione a tre dietro, con uno dei due terzini che si sgancia e l'altro che stringe (Danilo stretto, Frabotta alto contro l'Inter, di solito Cuadrado sganciato a destra e Danilo stretto da sinistra). Verosimilmente con il ritorno di Alex Sandro la costruzione involverà maggiormente un play basso "lavolpiano" e sgancerà entrambi i terzini, effettivi quinti di centrocampo. Con questo tipo di compito - che troverebbe anche a Benevento - Reynolds potrebbe trovarsi bene.
Gonzalez ha sempre optato per una difesa a quattro (modulo preferito 4231) in cui il terzino destro (Cannon prima, Reynolds poi) ha molta licenza offensiva. Ma c'è da dire - e vale per chiunque arrivi in Serie A - che nessuna nazione cerca lo spasmodico tatticismo difensivo come la nostra. Guardate Hakimi e l'evoluzione tattica che ha dovuto fare per essere un quinto di destra soddisfacente ai nostri standard.
Velocità e prestanza atletica sono armi notevoli nelle mani anche di Reynolds, molte volte utile in ripiegamento anche grazie a questo. Basterà in Italia?

Personalmente sarei felice che un altro, nuovo e young, americano sbarchi in Italia; l'MLS sta crescendo, con lei tutto un movimento e il mercato globale se ne accorge. Basti vedere il Bayern Monaco e l'erasmus calcistico proprio con Dallas (di cui mi riprometto di parlare a fine mese).

Conoscevate il terzino prima di queste trattative? Come vi sembra? Cosa vi aspettate - soprattutto i tifosi juventini?

giovedì 12 settembre 2019

Buon Giarre nella prestigiosa amichevole con il Catania, finisce 0-2

GIARRE - Per inaugurare e soprattutto festeggiare il nuovo bellissimo manto erboso del "Regionale", il Giarre invita in amichevole la migliore squadra della zona: il Catania di Camplone e del premiato AD Pietro Lo Monaco.
Dopo le parole istituzionali di rito del Sindaco Angelo D'Anna e del suo vice - nonché Assessore di competenza - Patrizia Lionti e la già citata premiazione per Lo Monaco, spazio ai ventidue in campo.
Ventidue giocatori che praticamente fotografano la migliore formazione possibile per entrambe le squadre.
GIARRE Colonna; Spampinato, Pettinato, Trovato, Urso; Marrone, Arena, Tomarchio; Leotta, Mirabella, Tornatore.
CATANIA Furlan; Calapai, Silvestri, Mbende, Biondi; Bucolo, Lodi, Di Molfetta; Di Stefano, Di Piazza, Llama
Anche se c'è aria di festa e si tratta di amichevole, nessuna squadra vuole demeritare e soprattutto i gialloblù sembrano volere sfruttare l'occasione. Catania che giochicchia e Giarre che tiene ma arriva al massimo sulla trequarti. Al 14' gran parata di Colonna su un tentativo di Llama dal limite e deviato da Trovato; deviazione che costringe l'estremo difensore ad un riflesso non indifferente. Al 20' altra gran parata di Colonna, che smanaccia sulla linea un loob di testa firmato Di Piazza solo davanti a lui. Da segnalare un po' di impazienza della punta rossazzurra.
Alla mezz'ora doppia occasione sempre per il Catania: prima Di Stefano si vede deviare un colpo sotto dal solito Colonna poi dalla conseguente rimessa laterale Biondi sfiora il palo a giro. Sempre Catania e sempre Llama qualche minuto dopo: pur non perfetto in alcuni stop e cross, l'argentino trova una saracca dai 25 metri che si stampa sulla traversa interna; poi Di Piazza non trova nessuno e il pallone scivola sul fondo.
Si va così a riposo, con uno 0-0 che strappa qualche applauso ai tifosi del Giarre. Fondamentale Colonna per il parziale.
Dopo 2' di una ripresa cominciata con molti cambi, il Catania passa in vantaggio con Rosseti che da due passi segna con poche dita del piede. Al 18' gran destro di Rizzo che a giro pulisce l'angolo alto alla sinistra del subentrato Barbagallo, per quello che poi sarà il definitivo 2-0.
La partita arriva a non avere più nulla da dire, a parte qualche fiammata che si spegne prima dell'ultimo passaggio e qualche fischio da fallo di troppo.
Nulla più che un'amichevole di precampionato giocata con un mese di ritardo, che però ha comunque portato la gente allo stadio e soprattutto ridato a Giarre il campo che potrebbe meritare giocando bene nell'imminente Eccellenza


venerdì 23 agosto 2019

Al cuor non si comanda! Lo sa anche Leotta

"Quanto credi alle coincidenze? Poco, anzi nulla". Da quando ho iniziato a pensare in questo modo,ho visto il mondo per quello che era senza troppe fantasie arzigogolate, salvo per una ed unica eccezione:il calcio. Era un sabato sera assolutamente anonimo e mi trovavo in compagnia di amici per cenare in un locale giarrese. Poco dopo il mio arrivo, incrocio quasi per caso Maurizio Anastasi. E' sera ma nonostante la giornata faticosa vissuta da entrambi, parlare di calcio è quasi automatico. Chi ama lo sport è fatto cosi, non esistono momenti inopportuni per parlarne.Porgo i miei auguri a Maurizio per la nuova avventura in Eccellenza fra i gialloblù di presenza e quasi senza volerlo mi lascio scappare una frase, più da tifoso che non da cronista:" Al Giarre manca Mattia".
La discussione si conclude da lì a poco per tornare ai rispettivi impegni ma una volta seduto al mio tavolo riflettevo sulla frase fatta a cuor leggero pochi istanti prima. Mattia Leotta, sangue gialloblù e capacità atletiche e realizzative fuori discussione, poteva essere davvero un pezzo pregiatissimo nello scacchiere gialloblu di Di Gregorio. Però era dell'Acireale. Meglio non pensarci troppo, ha segnato al Bari,cosa non da poco.Ha quasi raggiunto la doppia cifra di realizzazioni. Meglio non pensarci.Certo che però sarebbe bello rivederlo correre al Regionale. Quando prendeva palla sulla trequarti e puntava il difensore, tutti gli spalti iniziavano a ribollire.Se saltava l'uomo ed arrivava davanti al portiere poi..una sentenza di morte.Meglio non pensarci. Qualche giorno fa, come di consueto, mi collego sui social e leggo del ritorno di Mattia a Giarre. Un mix di incredulità a smodata allegria mi sveglia di botto. Mattia Leotta torna in gialloblu.Il capitano Curcuruto, secondo quanto riferito dallo stesso giocatore giarrese è stato fondamentale per questo ritorno di fiamma."Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi ma poi ritornano. Ma amici mai per chi si ama come noi, non è possibile" cantava Venditti e in effetti, il gialloblu è più un amore che una fede.Ti fa stare bene, ti fa stare male anche più del dovuto,ma quando la palla si insacca in rete tutte le arrabbiature passano e resta solo la gioia del gol. Squadra nuova, allenatore nuovo e terreno di gioco tornato agli antichi fasti degli anni 90' sono il biglietto da visita per la prossima stagione.Sarà strano non trovare Marcello sugli spalti.Ma credo che anche lui sarebbe stato felice di questo ritorno.

mercoledì 31 luglio 2019

Basket Giarre, dopo Vitale anche Marzo: è fuga di... ventelli?

Gli appassionati di pallacanestro catanese, soprattutto giarrese, si sono svegliati oggi con una notizia dai contorni del proverbiale fulmine a ciel sereno: Alberto Marzo lascia Giarre.
E lo fa nel modo forse più inaspettato per chi era simbolo della squadra e della scommessa di rinascita puntata tanti anni fa: con un messaggio a società e tifosi su Facebook.

SCELTO L'ALFA - La scelta della nuova società ricade sull'Alfa Catania, come si scoprirà poi qualche ora dopo con una nota ufficiale della società. I rossazzurri, freschi di ritorno in C dopo una buona retrocessione dalla B conquistata due anni fa, ovviamente rappresentano un'occasione ghiotta di vittoria tanto per le singole partite quanto per il più complessivo campionato Silver.

SCINTILLE TRA SOCIETA' - La giornata già ricca di suspence diventa piccante nel momento in cui cominciano le prime avvisaglie da parte del Basket Giarre. Come? Con il proprio segretario Andrea Grasso, che non utilizzando canali e persone ufficiali ha comunque fatto sapere come secondo i gialloblù l'approccio verso il proprio ormai ex atleta fosse stato "scorretto". Inevitabilmente questo ha portato alla risposta alfista: pensate alla vostra squadra, visto che Marzo risultava ufficialmente svincolato e quindi trattabile

FUGA O TERRA BRUCIATA? - Alberto Marzo è però solo il secondo a dare l'addio (o l'arrivederci) al PalaCannavò. Già da un mese - seppur ce ne fosse sentore da fine stagione - si è accasato altrove anche Gabriele Vitale, che ritorna nel suo San Luigi pur scendendo di categoria. Nel suo caso, però, c'erano state avvisaglie, parole dette. Una cosa però è sicura: due dei cinque titolari lasciano Giarre. E lasciano Giarre anche con una domanda per tifosi e addetti ai lavori. C'è forse una fuga volontaria? Una fuga "casuale"? Negli ultimi tempi se ne è formulata anche un'altra, ben più grave e fermamente smentita dalla società con a capo Giovanni Spada: gli attuali dirigenti hanno perso interesse nella squadra? Una domanda che a Giarre viene vista anche come modo per fare terra bruciata e mettere pulci nelle orecchie a giocatori interessanti per altre squadre, su tutti presumibilmente i restanti tre quinti di quintetto.

RINFORZARE LE REDINI - In queste ore per i dirigenti il punto focale sarà quello di fare quadrato, tirare le redini e far arrivare tutti i nodi al pettine. A breve inizierà la preparazione atletica; se già potrebbe essere deleterio avere dei ruoli scoperti, dei "punti ciechi", figurarsi cosa significherebbe perdere altri pezzi

venerdì 28 giugno 2019

Volley Catania a sorpresa: rinuncia alla Serie A3

Inutile negarlo, la scelta del Volley Catania arriva come un fulmine nella giornata più torrida: si rinuncia alla nuova e imminente Serie A3 per (ri)partire dalla B. La società con a capo Natale Aiello non è però impazzita, ma prende questa decisione dopo settimane di ragionamenti.
Facciamo un passo indietro, precisamente allo scorso 10 aprile. Il sestetto catanese perde a Macerata anche Gara 2 di ottavi playoff A2 e quindi "resta qualificata" alla serie A3 di futura e nuova concezione. In questi giorni di scadenze per le varie iscrizioni (e il calcio siciliano da questo punto di vista ha dato da parlare) ecco la decisione di società e affiliati vari, tra primi gli sponsor. A parlarne è proprio il presidente Aiello: 《Non si tratta di un passo indietro. Abbiamo avuto un incontro con i nostri sponsor principali e la scelta è stata di puntare ad un campionato di Serie B per poi riprogrammare la risalita nella categoria superiore alla quale arrivare in maniera più strutturata e concreta》.

Il rischio infatti di essere considerato tutto una marcia indietro c'è e forse rimane, ma forse a parità - o quasi - di rapporto costi/benefici è davvero meglio ripartire ma bene da un gradino più basso che rimanere a galleggiare in un gradino "intermedio".

lunedì 24 giugno 2019

Giarre 1946, Di Gregorio nuovo allenatore

Con un comunicato sulla propria pagina Facebook il Giarre 1946, militante in Eccellenza anche nell'imminente stagione 2019/20, ha ufficializzato Luca Di Gregorio come nuovo allenatore dei gialloblù.
Di Gregorio potrà quindi fregiarsi di un presente a tinte giarresi dopo aver avuto un passato con gli stessi colori, ovviamente da giocatore: quattro anni, moltissimi gol e anche la fascia da capitano. Il neo mister, con il proprio staff al seguito - Saverio Rapisarda, Lorenzo Mirabella e Aldo Aiello - verrà presumibilmente presentato il 28 giugno prossimo, alla presenza del presidente Giulio Nirelli e del neo DS Maurizio Anastasi.

Maurizio Anastasi (DS Giarre) e  Luca Di Gregorio

Ma come giocherà il nuovo Giarre? Malgrado sia troppo presto, soprattutto con il calciomercato alle porte, proviamo a immaginarlo.
Prendendo spunto dall'ultima esperienza, quella sulla panchina dell'Avola, ecco spuntare un potenziale 4-3-1-2 sul quale appoggiamo i calciatori utilizzati dal tecnico gialloblù uscente Orazio Pidatella.
In porta ovviamente inamovibile Colonna; davanti a lui il quartetto formato da D'Arrigo, Arena, Spampinato, Trovato, D'Arrigo e Rosalia. Dal centrocampo in poi forse si aprono i primi dubbi, tra tutti su chi sarà il numero dieci - il regista avanzato di solito perno di una tattica come questa. Il "dieci" così pensato potrebbe essere Tomarchio, già impiegato nel ruolo ai tempi di Marco Coppa. In attacco Giannaula pronto a spalleggiare ancora Aleo. La cerniera di centrocampo è sicura solo di Arena, per una rosa che comunque, come detto, dovrà passare dal calciomercato e da tanti probabili Mister X.

Ma sono tutte congetture, i nodi verranno almeno parzialmente sciolti alla conferenza di presentazione

domenica 23 giugno 2019

Polonia come Svezia, l'Italia si inguaia da sola

La vittoria dell'Italia Under 21 contro il Belgio potrebbe realmente risultare inutile questa sera: davvero troppe le "coincidenze sportive" che porterebbero gli Azzurrini al passaggio del turno.
E la cosa fa rabbia, molta, ripensando alla sconfitta contro la Polonia (che anche lì, vince contro di noi e poi perde a valanga contro la Spagna che si era già battuta noi)

Il match di mercoledì sera contro i polacchi mi ha ricordato tremendamente quello nefasto di due autunni fa contro la Svezia. Era l'Italia maggiore, l'Italia di Ventura, l'Italia rimasta fuori dai Mondiali. Una partita in cui la verve e il sangue agli occhi non sono bastati e probabilmente non sono bastati per un errore - di nuovo - di lettura tattica: il cross.
Non sempre basta buttarla al centro e "vedere come finisce"; a volte paga più perdere tempo a trovare un buco palla a terra. Vedesi l'azione che porta al palo di Pellegrini: cerchi spazio, lo trovi, tiri, bestemmi. Ma almeno tiri.
Ci si è invece affidati ai cross - molte volte anche sballati per la poca lucidità - e alla preghiera del qualcosa succede. E in effetti qualcosa è successo: loro hanno tirato due volte in porta, hanno segnato l'unico gol della gara e noi probabilmente siamo fuori da un Europeo casalingo in cui potevamo davvero dire la nostra.

Ipse dixit finale: se in virtù delle "coincidenze sportive" dovessimo passare tra le migliori seconde, noi questo Europeo lo andremo a vincere.